La Rocca
Domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli a poca distanza dalla piana di Campo Imperatore, è situata su un crinale a 1.460 metri d’altezza, in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo ed era utilizzata come punto d’osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino all’Adriatico.
La struttura, interamente in pietra bianca a conci squadrati, si compone di un maschio centrale di antica origine e di una cerchia muraria in pietra e quattro torri d’angolo a base circolare fortemente scarpate, costruite a partire dal 1480. L’accesso avveniva attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accedeva attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata su mensole in pietra.
Il castello, danneggiato dal terremoto del 1348/49 e da quello del 1461, è stato soggetto a una serie di restauri conservativi tra il 1986 e il 1989 volti a risanare la struttura e a consentirne il recupero architettonico-funzionale, ed è oggi fruibile gratuitamente ai visitatori.
Il suo sviluppo è legato alle modeste dimensioni del castello e all’esiguità di uomini che riusciva a ospitare, oltre che alla necessità di salvaguardare la popolazione dagli assalti di invasori.
Il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa.
Può essere distinto in due parti, una originaria adiacente al castello e una posta più a valle e più recente. La parte alta venne praticamente abbandonata già in seguito alle distruzioni causate dai terremoti del 1348/49 e del 1461 ed è oggi in forma di rudere; la parte bassa era invece abitata sino al primissimo dopoguerra ed è stata sottoposta negli anni a numerosi restauri conservativi. Accanto a forme di restauro, per così dire “pubbliche”, vanno segnalati anche interventi di semplici appassionati della montagna abruzzese che hanno contribuito con i loro interventi al recupero del sito, stabilendosi come residenti nel borgo.
Santa Maria della Pietà
Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta a Santo Stefano di Sessanio, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo tempietto eretto nel 1596 sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti.
La chiesa, probabilmente fondata su una preesistente edicola rinascimentale, presenta una struttura esterna a pianta ottagonale con un ambiente adibito a sacrestia appoggiato a una delle facciate e una cupola a otto spicchi. L’interno, articolato su un sistema di paraste tuscaniche, presenta un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa e una scultura di San Michele armato.
La chiesa, oggi adibita a semplice oratorio, è meta di fedeli e devoti.